Cosa sono i nuraghi, e dove puoi trovarli oggi in Sardegna

La Sardegna è una delle tante regioni d’Italia in grado di deliziare i propri visitatori con un ricchissimo e variegato patrimonio storico, culturale, artistico e naturalistico. In più, vanta la presenza di costruzioni megalitiche uniche nel loro genere che per secoli hanno affascinato studiosi e turisti allo stesso tempo, e la cui storia è ancora in parte avvolta nel mistero: i nuraghi, disseminati a migliaia in tutto il territorio sardo. Ma cosa sono i nuraghi, esattamente? Scopri le loro origini, la loro funzione e la civiltà a cui appartenevano, che li costruì e li occupò più di 3000 anni fa.

Cosa significa la parola nuraghe?

I nuraghi (detti anche nuràke, nuràxi, nuràcci, nuràgi, naràcu) sono delle antiche costruzioni in pietra dalla forma di tronco di cono, presenti unicamente nel territorio sardo con diverse concentrazioni a seconda dell’area presa in considerazione. Sul significato della parola nuraghe si sono interrogati per lungo tempo linguisti e filologi, giungendo a ipotizzare un’origine pre-indoeuropea della radice nur, che sta appunto a significare “mucchio di pietre” o “mucchio cavo”. 

Un’altra ipotesi, ormai abbandonata, considerava invece nur una radice fenicia dal significato di “fuoco”, e veniva messa in relazione con il possibile uso di queste costruzioni, ossia come “tempio del fuoco” o comunque luogo di culto dedicato a divinità solari.

Il nuraghe Arrubiu di Orroli

Hans Peter Schaefer CC-BY-SA-3.0 / Wikimedia Commons

Cosa sono i nuraghi sardi e a cosa servivano

Non è stata comunque confutata la possibilità che i nuraghi avessero effettivamente una funzione religiosa e votiva: il rinvenimento di alcune sepolture in prossimità di alcune costruzioni più antiche (dette appunto protonuraghi, risalenti al 1800 a.C.) ha anzi consolidato questa teoria, come anche il nome di alcuni nuraghi in riferimento a un possibile utilizzo sepolcrale (Sa Tumba, Su Tombone, Su Masuleu, Tumboni). Allo stesso tempo, tuttavia, sia le sepolture che le denominazioni con riferimento ai morti potrebbero essere molto più recenti.

La teoria più accreditata tra gli studiosi è invece quella della loro funzione militare, sia per la loro solida struttura architettonica e probabile efficacia difensiva che per la loro altezza e posizione strategica l’uno rispetto all’altro. È probabile quindi che i nuraghi più isolati nel territorio fungessero da torri di avvistamento o avamposti; nelle zone più popolate, dove è maggiore la concentrazione di nuraghi, essi presentano una struttura più complessa.

Un’altra possibilità è infine quella dell’utilizzo di queste costruzioni come osservatori astronomici, data la loro altezza e il posizionamento spesso corrispondente a precisi allineamenti con gli astri: potevano ad esempio offrire una posizione privilegiata per l’osservazione del cielo, come nel caso del nuraghe Santu Antine. Più in generale, comunque, è stato ipotizzato più di recente che i nuraghi avessero molteplici funzioni a seconda delle esigenze della loro civiltà di appartenenza (si tratta del resto di più di 7000 edifici).

Chi abitava nei nuraghi ai tempi della loro costruzione?

Gli studiosi attribuiscono la costruzione dei nuraghi a una particolare civiltà denominata appunto nuragica perché queste imponenti costruzioni rappresentano la principale testimonianza della loro presenza sull’Isola. Tra tutti i popoli che hanno abitato la Sardegna, questa civiltà basava il proprio sostentamento su agricoltura e pastorizia e conobbe un particolare sviluppo nell’Età del Bronzo (1800-1100 a.C.), durante la quale realizzò non solo i nuraghi ma anche altre monumentali strutture in pietra come le Tombe dei Giganti.

L'area archaologica Su Nuraxi di Barumini

Norbert Nagel CC-BY-SA-3.0 / Wikimedia Commons

Come erano fatti i nuraghi? Le caratteristiche

La struttura e le dimensioni dei nuraghi sono molto variegate a seconda della loro localizzazione (e concentrazione) e dell’epoca in cui furono costruiti. Più in generale, però, è possibile effettuare una distinzione tra:

  • Nuraghi arcaici, pseudo-nuraghi o protonuraghi, risalenti alla prima Età del Bronzo (1800-1600 a.C.): sono detti anche nuraghi a corridoio e presentano varie forme, ma solitamente hanno un aspetto più tozzo e irregolare; al loro interno presentano uno o più corridoi e aree minori. E quanti nuraghi ci sono in Sardegna? Degli oltre 7000 nuraghi censiti dagli archeologi, circa 300 appartengono a questa categoria.
  • Nuraghi classici o di tipo misto, costruiti a partire dal 1600-1500 a.C.: rappresentano la stragrande maggioranza dei nuraghi presenti nel territorio, e  presentano al loro interno una grande stanza centrale.

I nuraghi classici sono a loro volta suddivisi in:

  • Nuraghi semplici o monotorre, dalla caratteristica forma a tronco di cono, composti da una sola torre;
  • Nuraghi a tancato, con un piccolo edificio circolare aggiunto successivamente alla torre principale, e raccordato ad essa da una piccola cinta muraria;
  • Nuraghi polilobati o regge nuragiche, ossia la tipologia più complessa e meno frequente: vere e proprie fortezze composte da varie torri, unite da alti bastioni a protezione di un edificio centrale. Le torri potevano raggiungere anche un’altezza di 20 metri.

Dove si trovano i nuraghi in Sardegna?

Come già detto, i nuraghi costellano tutto il territorio della Sardegna, un’isola da vedere senza alcun dubbio, ma sono presenti con maggior concentrazione in alcune zone. Segnaliamo in particolare:

  • Il complesso architettonico di Su Nuraxi o Nuraghe di Barumini, situato nella regione del Marmilla e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997;
  • Il Nuraghe di Santu Antine, uno dei più imponenti e meglio conservati dell’Isolam situato nella regione del Meilogu;
  • Il Nuraghe di Santa Barbara nella regione di Perfugas, con il suo splendido panorama sulla campagna circostante;
  • Il Nuraghe di Monte Urpinu, con la sua splendida posizione panoramica sul vicino capoluogo Cagliari e sul mare;
  • Il Nuraghe Arrubiu (“rosso” in lingua sarda) situato vicino al comune di Orroli, maestoso e ben preservato, con la sua torre centrale circondata da strutture minori;
  • Il Nuraghe di Albucciu, nella regione di Arzachena, che comprende un villaggio nuragico e delle Tombe dei Giganti;
  • Il Nuraghe di Losa, situato vicino ad Abbasanta, che oltre a una torre centrale e alcune torri minori include anche un villaggio nuragico; assai interessante anche il museo archeologico presente nel sito, con una collezione di reperti rinvenuti nell’area circostante.
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