Il 2025 ha portato importanti cambiamenti e novità nel settore dei bonus edilizi, con l’introduzione di nuove regole che influenzano l’accesso agli incentivi. Tra le varie agevolazioni sarà possibile richiedere ancora il bonus facciate, anche se in forma diversa rispetto a quella conosciuta in passato. Come sarà il bonus facciate 2025

In che modo si potrà ancora usufruire di questa agevolazione e quali le differenze per gli interventi su prima e seconda casa? Scopriamo insieme quali sono le ultime disposizioni normative e cosa bisogna sapere per sfruttare le opzioni ancora disposizione. 

Quali sono le novità per i bonus edilizi nel 2025?

Come previsto dalle disposizioni introdotte dalla legge di bilancio approvata alla fine del 2024, a partire da quest’anno i bonus edilizi saranno interessati da rilevanti modifiche. Le principali novità del 2025 per i bonus casa riguardano sia le aliquote per la detrazione, sia le modalità di accesso alle agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici.​

L’obiettivo del Governo è quello di razionalizzare le agevolazioni e incentivare interventi specifici, eliminando alcune delle misure in vigore in passato e prevedendo aiuti meno generosi in certi casi. Ecco in sintesi le principali modifiche che riguardando i principali bonus ancora attivi. 

  • Bonus ristrutturazione: fino al 2024 si poteva beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50% per tutti gli interventi, con un massimale di spesa pari a 96.000 euro. Dal 2025, il tetto di spesa resta invariato per la prima casa, ma l’aliquota scende al 36% per la seconda casa.
  • Superbonus: da quest’anno l’agevolazione scompare e la detrazione scende dal 70% al 65% per le spese sostenute nel 2025, ma solo con riferimento ai lavori già approvati prima del 15 ottobre 2024.
  • Ecobonus: l’aliquota della detrazione è equiparata a quella del bonus ristrutturazione, quindi al 50% per la prima casa e al 36% per la seconda.
  • Sismabonus: addio dal 2025 alle detrazioni maggiorate che potevano arrivare fino all’85%, con una detrazione ora del 50% e del 36%, rispettivamente per la prima e la seconda casa. 
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Cosa ha deciso il Governo sul bonus facciate

Dall’elenco appena fornito manca un grande assente e si tratta del bonus facciate, introdotto nel 2020 e sospeso dopo appena due anni. L’agevolazione era nata per favorire gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone. 

Originariamente era prevista una detrazione del 90%, ridotta poi al 60% per le spese sostenute nel 2022. Il Governo ha deciso poi di non prorogare questa misura che quindi non esiste più dal 2023, almeno nella forma in cui l’abbiamo conosciuta negli anni passati. 

Come funziona il bonus facciate nel 2025

Di fatto, è ancora possibile usufruire delle agevolazioni per la ristrutturazione delle facciate esterne, ma in modo diverso rispetto al passato. Non essendo più disponibile il bonus facciate, si possono sfruttare alcune alternative possibili, anche se le detrazioni riconosciute sono più contenute. 

In particolare, per quanti vogliono effettuare interventi di recupero e restauro della facciata, sono a disposizione due opzioni: il bonus ristrutturazione e l’ecobonus. Per entrambi è prevista la ripartizione della detrazione in 10 quote annuali di pari importo, con una differenza tra le due tipologie per la spesa massima. 

Il vecchio bonus facciate non prevedeva un limite massimo in tal senso e lo stesso vale per l’ecobonus, mentre per il bonus ristrutturazione il tetto è fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, quindi oltre tale soglia non viene più riconosciuta la detrazione fiscale. 

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Bonus facciate e condominio: novità prima e seconda casa

Dal momento che il bonus facciate 2025 confluisce nel bonus ristrutturazione, è bene evidenziare che le nuove disposizioni introdotte dall’ultima legge di bilancio distinguono tra interventi effettuati sulla prima e sulla seconda casa. Nella sua formula originaria il bonus facciate non faceva distinzioni, riconoscendo l’aliquota al 90% in tutti casi e lo stesso è avvenuto con il bonus ristrutturazione fino al 2024.

La finanziaria 2025, invece, contempla importanti novità: non cambia il limite di spesa massimo, fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, mentre è diversa l’aliquota della detrazione: per la prima casa è pari al 50%, mentre per le abitazioni diverse dalla prima si attesta al 36%. 

Cattive notizie per il 2026 e il 2027, quando ci sarà un’ulteriore stretta per il bonus facciate: l’aliquota sulla prima casa sarà ridotta dal 50% al 36%, mentre per la seconda passerà dal 36% al 30%, fino ad approdare ad un’aliquota unica del 30% a partire dal 2028. 

La distinzione tra prima e seconda casa è ancora più penalizzante se si parla di ecobonus, visto che fino al 2024 gli interventi sulle parti comuni del condominio potevano beneficiare di una detrazione fino al 75%. A partire dal 2025, anche per l’ecobonus l’aliquota è stata livellata a quella del bonus ristrutturazione, quindi scende al 50% per la prima casa e al 36% per la seconda. 

L’unica marcia in più per l’ecobonus è l’assenza di un tetto alla spesa, diversamente da quanto previsto per il bonus ristrutturazione che, come detto prima, ha una soglia massima a 96.000 euro per unità immobiliare. 

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