Quando si decide di affidare i propri risparmi a una banca, è molto importante chiedersi quanto questa sia effettivamente sicura. Quali rischi si stanno correndo e quanto invece ci si può fidare di un determinato istituto bancario? Per poter rispondere a queste domande ci sono degli indicatori a cui fare riferimento.
Uno di questi è senza dubbio l’indice di solidità di una banca, noto anche come CET1 Ratio, un parametro essenziale per misurare la robustezza finanziaria dell’istituto e la sua capacità di affrontare eventuali situazioni di crisi o perdite. Questo indice esprime il rapporto tra il capitale di migliore qualità, come le azioni ordinarie e gli utili accantonati, e il totale delle attività della banca, pesate in base al loro livello di rischio.
Come valutare la solidità di una banca?
La solidità di una banca è indubbiamente uno degli indicatori principali della sua affidabilità e capacità di resistere a eventuali crisi economiche o shock finanziari. A questo punto, in tanti si staranno ponendo una domanda: come valutare la solidità di una banca?
Per valutare la solidità di una banca, si possono considerare diversi indicatori, chiamati “ratio”, tra cui il più noto è il CET1 ratio, ma ci sono anche altri fattori da prendere in esame, per capire meglio la reale affidabilità di un istituto di credito. Ecco quali:
- redditività: è la capacità di una banca di produrre utili e ricavi attraverso la sua attività finanziaria. Maggiori profitti segnalano una più elevata stabilità dell’istituto;
- qualità degli impieghi: la qualità dell’attivo consente di appurare la natura dei crediti verso la clientela. Gli NPL, ossia i non performing loans, sono i soldi che una banca ha prestato e non riesce a recuperare dai creditori. L’indicatore NPL Ratio misura il rapporto tra i crediti deteriorati e il totale dei crediti di una banca: quanto più è basso tanto più evidenzia una buona qualità del credito;
- accantonamenti per perdite su crediti: ogni banca mette da parte delle risorse destinate a coprire i crediti non esigibili. Accantonamenti adeguati offrono una buona copertura di perdite future e questo è un indicatore di affidabilità da tenere in considerazione.
- giudizi agenzie di rating: la valutazione del merito di credito di agenzie come S&P, Moody’s e Fitch, aiuta a comprendere lo stato di salute di una banca, essendo frutto di un’analisi basata su vari fattori;
- quotazione in Borsa: rispetto a una non quotata, una banca presente sul mercato azionario e obbligazionario offre importanti indicazioni in merito alla sua stabilità. L’andamento positivo o negativo del titolo riflette la maggiore o minore fiducia dei mercato e questo è un chiaro segnale dello stato di salute dell’istituto di credito.

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Come sapere la solidità di una banca?
Per avere un quadro chiaro della solidità di una banca è necessario conoscere una serie di indicatori e strumenti che permettono di valutarla in maniera oggettiva. Non sempre però è facile reperire e interpretare da soli queste informazioni, ma per fortuna vengono in aiuto diverse fonti ufficiali.
Per sapere la solidità di una banca si può in primis attingere al bilancio, reperibile sul sito della stessa, nel quale si possono trovare alcuni parametri chiave come l’NPL ratio citato prima, il Total Capital Ratio, il Leverage Ratio, il CET1 e il CET1 Ratio. In secondo luogo, si può fare riferimento agli stress test, effettuati periodicamente dalla BCE, per avere un’idea della robustezza dell’intero sistema bancario e dei singoli istituti.
Altre fonti a cui attingere notizie in merito alla solidità di una banca sono il portale della BCE e della Banca d’Italia, così come i siti più autorevoli di informazione finanziaria, senza dimenticare le agenzie di rating, che realizzano sovente analisi e studi sulla capacità di una banca di onorare i suoi impegni finanziari.
Che cos’è l’indice di solidità delle banche?
L’indice di solidità delle banche è uno strumento fondamentale per valutare la capacità delle stesse di affrontare rischi e mantenere la stabilità finanziaria, proteggendo sia i depositanti che il sistema bancario nel suo complesso. In pratica, è un indicatore sintetico che misura la capacità di una banca di resistere a crisi finanziarie, assorbire perdite e proteggere i depositanti.
Grazie all’indice di solidità si può capire se una banca è in buona salute oppure a rischio e quindi se la sua struttura finanziaria e patrimoniale è robusta o se al contrario necessità di interventi correttivi. L’indice di solidità delle banche è importante per i clienti per capire se i loro soldi sono al sicuro, per gli investitori per valutare il rischio di puntare i propri capitali sui titoli bancari e per le autorità di vigilanza, come BCE e Banca d’Italia, per monitorare la stabilità del sistema finanziario.

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Qual è l’indice di solidità delle banche?
È bene sapere che non esiste un unico indicatore universale chiamato indice di solidità delle banche, ma di solito con questa espressione ci si riferisce comunemente al più importante e al più utilizzato a livello europeo.
Si tratta del CET1 Ratio, acronimo di Common Equity Tier 1, che rappresenta il rapporto, espresso in percentuale, tra il capitale di qualità primaria, il CET1, appunto, vale a dire la somma del capitale versato, delle riserve e degli utili non distribuiti, e le attività ponderate per il rischio (RWA). Per il calcolo del CET1 Ratio, quindi, bisogna dividere il CET1 per gli RWA e moltiplicare per 100 il risultato ottenuto.
Tanto più alto è il rapporto tra CET1 e RWA, maggiore è la solidità patrimoniale della banca, ossia la sua capacità di affrontare eventuali perdite. In altre parole il CET1 ratio misura la quantità di capitale che un istituto di credito ha a disposizione in confronto ai rischi che corre attraverso i suoi impieghi, ossia i prestiti di denaro ai clienti che potrebbero anche non essere restituiti.
CET1 ratio: qual è il suo valore e dove trovarlo
Secondo quanto stabilito dalla BCE, il valore del CET1 ratio non può essere inferiore all’8% e a ogni Paese dell’Unione Europea è stato assegnato un livello minimo da rispettare, segnalando che per l’Italia è stato fissato al 10,5%, ed è inutile dire che le banche che superano questa soglia sono considerate più solide.
Il CET1 Ratio si può monitorare spulciando il bilancio di una banca, trimestrale, semestrale e annuale, ma si può trovare anche sul sito della Banca d’Italia e della BCE, e si tratta di un valore da tenere sotto controllo con una certa frequenza visto che cambia spesso nel corso del tempo, in base all’andamento dell’attività dell’istituto di credito.
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