L’Albuca spiralis è una pianta decisamente fuori dal comune. Coltivata anche in ambito domestico, è celebre per le sue foglie verdi che si arricciano in modo spettacolare. Non a caso, è anche chiamata spesso “pianta cavatappi”, in quanto le sue foglie ricordano un po’ la sua forma. Nel caso volessi coltivare l’Albuca spiralis in casa, ecco le cure che dovresti offrirgli.

L’Albuca Spiralis è una pianta grassa?

L’Albuca spiralis, tecnicamente, appartiene alla famiglia delle Asparagaceae e, più precisamente, al genere Albuca. Si tratta di una pianta bulbosa originaria dell’Africa o della penisola arabica: pur condividendo alcune caratteristiche delle piante grasse, come la capacità di resistere a periodi di siccità e la predilezione per terreni ben drenati, l’Albuca spiralis non è una succulenta nel senso stretto del termine.

Questa pianta sviluppa un bulbo sotterraneo che funge da riserva d’acqua e nutrienti, permettendole di sopravvivere anche in condizioni ambientali avverse. Tuttavia, a differenza delle tipiche piante grasse che accumulano acqua principalmente nelle foglie o nei fusti carnosi, l’Albuca spiralis utilizza il bulbo come principale organo di riserva. Inoltre, tra le sue caratteristiche, questa pianta genera bellissimi fiori a forma di campana.

Le cure da offrire all’Albuca Spiralis

Una delle caratteristiche di questa pianta, è quindi il fatto che necessita proprio di poche cure. Tuttavia, bisognerà prestare attenzione per permetterle di mantenere la sua forma nel corso del tempo ed evitare che alcune delle sue foglie appassiscono.

Quanta acqua necessita?

Durante il periodo di crescita attiva, che va dall’autunno alla primavera, è consigliabile innaffiare solo quando il terreno risulta completamente asciutto al tatto. L’ideale, quindi, sarebbe innaffiare sempre per difetto e controllare le condizioni del terreno ogni volta. 

Nei mesi estivi, quando la pianta entra in riposo vegetativo e le foglie iniziano a seccare, riduci le annaffiature o sospendile del tutto. Il bulbo, infatti, ha la capacità di immagazzinare acqua sufficiente per superare i periodi di siccità. 

albuca spiralis cura

Krzysztof Ziarnek, Kenraiz, CC BY-SA 4.0

Wikimedia commons

Quando rinvasare la pianta?

Il momento migliore per rinvasare è all’inizio dell’autunno, poco prima della ripresa della sua lunga crescita. Questo consente al bulbo di adattarsi rapidamente al nuovo substrato e di sviluppare nuove radici in un ambiente favorevole.

Il rinvaso va effettuato ogni 2-3 anni oppure quando noti che il bulbo ha occupato tutto lo spazio nel vaso o che il terreno si è compattato eccessivamente. Ovviamente, dopo il rinvaso attendi qualche giorno prima di riprendere le irrigazioni per permettere alle eventuali ferite del bulbo di ripararsi.

L’esposizione migliore per l’Albuca Spiralis

Resistente alla siccità, l’Albuca spiralis è resistente anche alla luce solare. Per questo, può essere posizionata anche su balconi e davanzali ma è sempre buona norma evitare la luce solare diretta nelle ore centrali della giornata.

Se coltivi l’Albuca spiralis all’aperto, scegli una zona in penombra che sia protetta dal sole cocente ma comunque ben illuminata. Ricorda, infatti, che una carenza di luce porta a foglie dritte e meno arricciate.

Albuca Spiralis: come si propaga?

Se già hai un’Albuca Spiralis e ti piace così tanto da volerne un’altra, non dovrai necessariamente comprarla. Il metodo più diffuso e consigliato per la propagazione dell’Albuca spiralis è quello della divisione dei bulbi. Questa tecnica è particolarmente efficace perché sfrutta la naturale tendenza della pianta a produrre piccoli bulbi laterali, detti bulbilli, attorno al bulbo principale. 

Durante il periodo di riposo vegetativo o in occasione del rinvaso, puoi separare delicatamente questi bulbilli dal bulbo madre, facendo attenzione a non danneggiare le radici. Una volta prelevati, i bulbilli vanno piantati in un terriccio ben drenato, mantenendolo leggermente umido fino all’emissione delle prime radici e foglioline. 

Inoltre, è bene ricordare che la propagazione tramite talea non è adatta all’Albuca spiralis: questa pianta non possiede tessuti fogliari in grado di sviluppare radici indipendenti.

albuca spiralis cura

Krzysztof Ziarnek, Kenraiz, CC BY-SA 4.0

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I problemi nella coltivazione: quali sono e come risolverli

Anche seguendo tutte le indicazioni per curare l’Albuca Spiralis, potrebbero comunque nascere dei problemi. Il miglior modo per accorgersene è osservare la pianta. Ci sono alcuni sintomi in particolare che segnalano la sofferenza della pianta. E, in particolare:

  • Punte secche: questo problema è dovuto a un’umidità troppo bassa o a irrigazioni irregolari. Verifica che la pianta non sia esposta a correnti d’aria calda o al calore dei termosifoni.
  • Foglie marroni: al contrario, questo sintomo può indicare un eccesso d’acqua, ristagni idrici nel vaso o marciume. In particolare, i fori di drenaggio potrebbero essere ostruiti o il terriccio potrebbe aver perso le sue proprietà.
  • Foglie che non si arricciano: può capitare che l’Albuca spiralis non si arricci. Spesso ciò dipende da carenza di luce o da fertilizzazioni nel periodo sbagliato dell’anno. Sposta la pianta in una posizione più luminosa (ma non sotto il sole diretto nelle ore più calde) e scegli un concime specifico per bulbose, ricco di potassio ma povero di azoto.
  • Bulbo che non produce nuove foglie: se la pianta sembrasse non crescere più, potrebbe essere in fase di riposo vegetativo. In questo caso, sospendi le annaffiature e attendi l’autunno per verificare lo stato di salute della pianta.
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