L’autunno è un periodo perfetto per una gita nelle colline del Monferrato e delle Langhe. Oltre alle attrazioni più famose, ci sono anche le panchine giganti in Piemonte, note a molti come Big Bench, installazioni colorate e fuori scala che offrono nuovi punti di vista sui paesaggi piemontesi, invitando grandi e piccoli a fermarsi, osservare e lasciarsi stupire dalla bellezza che li circonda. E, naturalmente, a fare molte foto e selfie.
Origine delle panchine giganti piemontesi
La storia delle panchine giganti piemontesi nasce nel 2010 grazie all’intuizione di Chris Bangle, designer statunitense innamorato delle Langhe: con questo artista arrivano nella regione le Big Benches, alcuni tra i luoghi più insoliti da visitare in Piemonte. Con la prima installazione a Clavesana (Cuneo), parte un fenomeno che coinvolge comunità, viaggiatori, associazioni ed enti locali.
Il progetto ufficiale prende il nome di Big Bench Community Project (BBCP) che si fonda su valori di condivisione, partecipazione e riscoperta del paesaggio, invitando tutti a rallentare e ad ammirare la natura da una nuova prospettiva. Seduti su una panchina fuori misura, tutto appare più piccolo, quasi come se si tornasse bambini di fronte all’immensità della natura.

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L’elenco delle panchine giganti in Piemonte: dove si trovano
Attualmente, secondo i dati aggiornati del BBCP, le panchine giganti in Piemonte sono oltre 180: una crescita continua che rende la regione la vera patria di questa iniziativa.
La prima Big Bench è stata installata a Clavesana, nelle Langhe, e da lì il progetto si è diffuso rapidamente coinvolgendo numerosi comuni tra le province di Cuneo, Asti, Alessandria e Torino. Ecco alcune delle destinazioni più rinomate che non possono mancare nel tuo itinerario:
- Clavesana: qui tutto è iniziato; la panchina originaria offre una vista unica sulle colline delle Langhe.
- Monforte d’Alba, Dogliani, La Morra, Neive (Cuneo): borghi storici circondati da vigneti Patrimonio UNESCO, ideali per abbinare la visita a degustazioni di vini pregiati.
- Canelli, Castelnuovo Calcea, Moasca (Asti): perfette per chi ama esplorare il Monferrato tra castelli e tradizioni enogastronomiche.
- Strevi, Rosignano Monferrato (Alessandria): mete meno battute ma ricche di fascino e tranquillità.
- Usseaux, Fenestrelle (Torino): ideali per chi cerca paesaggi montani e atmosfere alpine.
- Alba (Scaparone), Costigliole d’Asti, Carrù, Vinchio, Cocconato, Mombarcaro, Monastero Bormida: tappe consigliate per un tour che abbraccia la varietà paesaggistica piemontese, dai vigneti alle colline fino ai piccoli borghi caratteristici.

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Quali sono le Big Bench più belle: Langhe e Monferrato
Le panchine giganti delle Langhe sono immerse nei vigneti più celebri d’Italia, spesso con viste spettacolari sui paesaggi UNESCO e le Alpi all’orizzonte. Qui puoi abbinarne la visita a degustazioni di vino, una visita alla coloratissima Cappella del Barolo e passeggiate tra borghi storici.
Nel Monferrato, invece, le Big Bench si inseriscono tra castelli, noccioleti e colline dolci: luoghi perfetti per relax, fotografia e picnic panoramici. La zona di Torino e dintorni riserva invece sorprese inaspettate: dalle panchine in Val Chisone a quelle vicino a Susa e nelle Valli di Lanzo, dove il verde montano si alterna a borghi di charme.
Tra le più belle, oltre a Clavesana, si segnala anche quella di Vinchio con la sua incredibile vista sulla Valle del Belbo, quella azzurra di Castelnuovo Calcea, e la Big Bench a righe tricolori di Rosignano Monferrato.

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Caratteristiche e accessibilità delle panchine giganti
Cosa rende speciali le panchine giganti? Prima di tutto, le dimensioni extra large: alte tra 2 e 2,5 metri, costruite in legno colorato e acciaio per resistere agli agenti atmosferici. I colori vivaci le rendono veri punti di riferimento per escursionisti, ciclisti e famiglie, oltre che perfetti set fotografici.
Molte sono facilmente raggiungibili anche in auto oppure tramite brevi sentieri panoramici. L’accesso è sempre libero e gratuito, ma il vero divertimento è collezionare timbri su un apposito passaporto reperibile in punti convenzionati, testimonianza di ogni tappa conquistata fra le colline piemontesi.

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