La carpocapsa, nota anche come “verme delle mele”, è un parassita molto temuto da chi coltiva frutti poiché attacca principalmente meli, peri e altre colture da frutto, compromettendo i raccolti. Scientificamente chiamato Cydia pomonella, questo lepidottero può causare danni significativi se non è controllato tempestivamente. Per fortuna esistono dei metodi biologici e chimici per combatterlo, e delle strategie di prevenzione per proteggere il proprio frutteto. Qui di seguito ecco cosa è la carpocapsa e come combatterla con i trattamenti più efficaci in circolazione, nonché come prevenire future infestazioni.

Cosa si intende per carpocapsa?

La carpocapsa (Cydia pomonella) è un lepidottero della famiglia dei Tortricidi, noto per il suo impatto devastante su meli, peri, noci, cotogni e più raramente su albicocchi, peschi e susini. L’adulto è una piccola farfalla grigio-bronzea con ali di 15-22 mm di apertura caratterizzate da striature bronzee. Le larve, lunghe 15-20 mm, sono biancastre con il capo scuro e diventano giallastre o rosate con lo sviluppo.

Il ciclo biologico di questi insetti prevede 2-3 generazioni all’anno nei climi temperati: le femmine depongono fino a 100 uova su foglie o frutti in primavera, le larve si nutrono della polpa e si trasformano in crisalidi sotto la corteccia o nel terreno, svernando fino alla primavera successiva. 

Questo ciclo rapido rende la carpocapsa particolarmente insidiosa, richiedendo interventi tempestivi come, tra l’altro, avviene con la Popillia Japonica che va eliminata e lo scarabeo Cetonia che mangia i frutti già maturi.

La varietà di melo Starkrimson è tra le più vulnerabili alle infestazioni da carpocapsa

Tovarnac Dragos, CC BY-SA 3.0 / Wikimedia Commons

Come riconoscere la carpocapsa

Saper riconoscere la carpocapsa è fondamentale per poter agire prima che i danni che provoca diventino gravi. I segni principali della sua presenza sono:

  • Fori sui frutti: piccoli buchi sull’epicarpo, spesso accompagnati da rosura vicino al foro d’ingresso.
  • Gallerie interne: le larve scavano tunnel nella polpa, raggiungendo i semi e lasciando tracce di escrementi.
  • Caduta precoce dei frutti: i frutti infestati maturano prima e cadono, a volte con larve ancora all’interno.
  • Larve visibili: smuovendo la corteccia o il terreno vicino all’albero, si possono trovare larve o bozzoli.
  • Farfalle al tramonto: gli adulti sono attivi al crepuscolo e sono visibili tra aprile e settembre, soprattutto in maggio e agosto.

Che danni provoca la carpocapsa a melo e pero?

La carpocapsa causa danni significativi ai frutti di melo e pero, compromettendo qualità e quantità del raccolto: le larve penetrano nei frutti, scavando gallerie che li rendono inadeguati al consumo e favoriscono infezioni fungine o batteriche, come la moniliosi.

I frutti infestati cadono prematuramente, portando a perdite fino al 70% in casi gravi. Anche i frutti che rimangono sull’albero presentano fori e cicatrici, che ne riducono il valore commerciale. Alcune varietà come il melo Starkrimson e il pero Abate Fétel sono particolarmente vulnerabili alla carpocapsa.

Come combattere la carpocapsa e liberarsi dal verme

Eliminare la carpocapsa richiede un approccio integrato che combini tecniche biologiche e, se necessario, anche trattamenti chimici; agire sugli adulti e sulle larve interrompe il ciclo vitale, proteggendo i frutti. Ecco i metodi più efficaci, con un focus sulle soluzioni biologiche per chi preferisce un approccio sostenibile.

Le tecniche di lotta biologica

I metodi biologici sono la scelta preferibile per proteggere i frutteti domestici o le coltivazioni biologiche dalla carpocapsa, poiché riducono l’impatto ambientale. 

  • Trappole a feromoni di tipo Tap Trap che attirano i maschi, riducendo la fecondazione. Vanno posizionate a fine aprile e controllate settimanalmente.
  • Nematodi entomopatogeni come il Bacillus thuringiensis: questi organismi attaccano le larve nel terreno o sotto la corteccia. Vanno applicati in autunno (ottobre-novembre) in condizioni umide, servendosi di appositi nebulizzatori.
  • Virus della granulosi Cydia pomonella G.V., un larvicida biologico che colpisce le larve una volta ingerito. Va spruzzato in primavera, quando le larve sono attive.
  • Olio di Neem o di arancio dolce: utilizzato spesso per eliminare i bruchi dalle piante, nebulizzato su frutti e foglie, crea una barriera repellente. Va applicato ogni 10-15 giorni durante il volo degli adulti.
  • Reti antinsetto: coprire gli alberi con delle reti fini impedisce la deposizione delle uova; si tratta di un sistema particolarmente efficace per i piccoli frutteti.

Prodotti e trattamenti chimici

I trattamenti chimici offrono un controllo rapido per le infestazioni gravi da carpocapsa ma devono essere usati con cautela:

  • Spinosad: è un insetticida naturale derivato dal batterio Saccharopolyspora spinosa, efficace contro le larve. Bisogna applicarlo al tramonto per evitare danni agli insetti utili.
  • Insetticidi piretroidi come la deltametrina, che agiscono su adulti e larve. Vanno usati solo se le trappole registrano più di 2 catture settimanali, seguendo i bollettini provinciali.
  • Fosforganici come il clorpirifos, efficaci ma più aggressivi. È bene consultare un agronomo per conoscere dosaggi e tempi di applicazione di questi prodotti, evitandone l’uso vicino alla raccolta.
Puntare su varietà più resistenti alla carpocapsa, come il pero Decana del Comizio, aiuta a prevenire le infestazioni

Jebulon, Public Domain / Wikimedia Commons

Come prevenire l’infestazione da carpocapsa

È possibile prevenire future infestazioni da Carpocapsa seguendo alcuni utili accorgimenti. Il primo passo consiste senza dubbio nel raccogliere e distruggere i frutti infestati (senza compostarli) per ridurre la popolazione larvale. Per catturare le larve che stanno svernando, in inverno è possibile avvolgere attorno ai tronchi degli alberi delle fasce in cartone ondulato paraffinato. Per monitorare l’attività degli adulti, posizionare delle trappole a feromoni nel mese di aprile.

Più in generale, si raccomanda di mantenere il frutteto pulito, rimuovendo periodicamente foglie e detriti, poiché ciò limita la possibilità per le larve di trovare un rifugio per l’inverno. È bene anche considerare l’idea di passare alle varietà di alberi da frutto meno sensibili a questi insetti e irrigare moderatamente per evitare stress alle piante.

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