Gli appassionati di giardinaggio avranno probabilmente avuto a che fare con il marciume radicale. Le piante sono spesso delicate e purtroppo possono essere attaccate da diversi agenti patogeni quando meno ce lo si aspetta. Se non ci sono parassiti di alcun tipo ma le piante non sono in salute, potrebbe essere in corso un’infezione più profonda. Agire tempestivamente è fondamentale per salvare le nostre piante: ecco quali sono i sintomi del marciume radicale, come riconoscerlo e cosa bisogna sapere per farsi trovare preparati.
Cos’è il marciume radicale?
Quando si parla di marciume radicale si fa riferimento a una malattia delle piante che è spesso causata da funghi e batteri (specie come Pyhtium e Fusarium) che, a differenza della ruggine delle piante che colpisce foglie e fusti, si attaccano alle radici e distruggono i tessuti. Gli eccessi di umidità facilitano la proliferazione degli agenti patogeni, che attaccheranno le radici senza nessuna pietà.
Per sfortuna, il marciume può presentarsi anche in altri modi: le radici possono essere colpite anche quando il terreno non riesce a fornire abbastanza ossigeno alle piante. Questo problema può presentarsi quando il terriccio è troppo umido (e quindi eccessivamente irrigato) o il drenaggio è insufficiente.
Quali sono i sintomi di una pianta con marciume radicale
Come si possono riconoscere i sintomi del marciume radicale? Non si tratta di una malattia facile da individuare: quando si riesce a farlo è perché i danni sono già diventati importanti. Osservare attentamente questi segnali è indispensabile per intervenire tempestivamente e salvare le piante prima che sia troppo tardi:
- Se le radici, normalmente bianche e turgide, risultano scure o viscide e fragili, è probabile che siano già in decomposizione.
- Da non sottovalutare neanche l’odore putrido, dovuto alla fermentazione dei tessuti, e la scomparsa delle radici più sottili (fondamentali per assorbire acqua e nutrienti).
- Più in superficie, se le foglie iniziano a ingiallirsi o ad afflosciarsi anche se l’irrigazione è regolare, è probabile che le radici non riescano a trasportare l’acqua. Se si nota una caduta eccessiva e precoce delle foglie o la pianta smette di crescere, bisogna agire subito.
In linea generale, il marciume radicale può essere facilmente riconosciuto analizzando le radici. Prima si riesce a riconoscerlo, prima si può agire.

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Quali sono le cause del marciume radicale?
Questa fastidiosa patologia delle piante può essere causata da diversi fattori, sia biologici che ambientali. Al di là degli agenti patogeni come funghi e batteri, ci sono diversi elementi potenzialmente rischiosi che è importante conoscere per evitare problemi:
- Gli eccessi di umidità, provocati da troppe irrigazioni o da precipitazioni abbondanti possono causare dei ristagni d’acqua e favorire la proliferazione di agenti patogeni. Lo stesso può accadere se il clima è troppo umido o se il terreno risulta troppo compatto per drenare correttamente l’acqua.
- Se le piante sono troppo stressate e indebolite possono essere più esposte al marciume radicale. Delle lavorazioni del terreno eseguite male o dei trapianti che hanno causato danni possono favorire l’arrivo dei patogeni.
- Non bisogna sottovalutare neanche gli squilibri nutrizionali delle piante, che possono compromettere la vitalità delle radici ed esporle a potenziali attacchi.
- Una scarsa cura generale, dalla presenza di residui infetti alla mancata rotazione delle colture, può facilmente portare allo sviluppo del marciume radicale.
Cosa fare se la pianta è colpita dal marciume radicale
Nel caso in cui le piante siano colpite dal marciume radicale i rimedi da tentare sono diversi ma indubbiamente bisogna essere pronti ad agire rapidamente e con molta attenzione. Seguire questi passaggi, passo dopo passo, è il modo migliore per salvarle:
- Prima di tutto, bisogna togliere la pianta dal suo vaso con cura, liberando il più possibile le radici dalla terra che hanno intorno aiutandosi con le mani o scuotendola leggermente.
- Controllando attentamente le radici, bisognerà rimuovere tutte quelle danneggiate utilizzando delle forbici da potatura o un coltello pulito e affilato.
- Specialmente se si rimuovono molte radici, può essere utile potare la pianta e riequilibrare il rapporto con il fogliame. Anche in questo caso bisogna utilizzare strumenti puliti e fare molta attenzione, ma a lavoro finito la pianta sarà meno stressata e potrà riprendere la sua crescita.
- Completata la potatura la pianta deve trovare una nuova casa. Eliminato il terriccio vecchio e infetto, si può scegliere un nuovo spazio da riempire con terriccio fresco, leggero e drenante, adatto alle sue esigenze.
- Se l’infezione è avanzata o ci si trova in campo aperto, possono essere necessari dei trattamenti specifici: rinforzare le radici, ripopolare il terreno con funghi benefici o ricorrere a dei fungicidi specifici (se autorizzati dalle norme vigenti) può dare una seconda vita al terreno.
- Per evitare che il marciume si ripresenti bisogna intervenire direttamente sul drenaggio del terreno: nei campi è importante realizzare scoli e canali che favoriscano il corretto scorrimento dell’acqua, mentre nei vasi è utile scegliere contenitori con dei buoni fori di scolo e inserire dei materiali drenanti sul fondo, se necessario.
Anche quando il salvataggio sembra portato a termine, bisogna continuare a tenere tutto sotto controllo: il recupero della pianta e la salute del terreno dipendono esclusivamente dall’attenzione di chi li cura. Per questo è importante monitorare costantemente lo stato delle piante, così da poter intervenire rapidamente in caso di problemi.

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Come prevenire il marciume radicale
Prevenire il marciume radicale non è complicato: basta tenere alta l’attenzione e assicurarsi che le piante abbiano sempre quello di cui hanno bisogno. Conoscere le proprie piante è il primo passo per poterle curare al meglio. In generale, può essere utile controllare il terreno tra un giorno e l’altro e tenere traccia delle volte in cui si annaffiano le piante.
Allo stesso modo, è importante scegliere un vaso adeguato alle dimensioni e alle necessità della pianta. Anche il terriccio deve essere scelto con attenzione per offrire un drenaggio adeguato. Prima di dare acqua al terreno è sempre bene controllarlo: se non si è sicuri di doverlo annaffiare, meglio aspettare che sia più asciutto anziché bagnarlo troppo.
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