Da molto tempo il concetto di smart mobility è diventato centrale nelle strategie di mobilità urbana, puntando su soluzioni innovative e sostenibili per ridurre traffico e inquinamento. Le città, specie le più grandi, sono alla ricerca di soluzioni per ridurre il traffico, abbattere le emissioni e migliorare la qualità della vita.
In questa direzione, sono previsti bonus bici anche per il 2025 e gli incentivi all’uso di questo mezzo stanno riscuotendo sempre più interesse, come dimostrato dai primi risultati del progetto di smart mobility a Savona. Un’iniziativa semplice, ma efficace, che prevede un rimborso se usi la bici per recarti a scuola o al lavoro: ecco come funziona.
Cosa si intende per smart mobility?
L’urgenza crescente di trovare una soluzione a un traffico sempre più congestionato nelle città, attanagliate di conseguenza da livelli di inquinamento spesso insostenibili, ha portato da diversi anni il tema della smart mobility al centro del dibattito politico e pubblico. Da ricordare che la smart mobility è ormai tra gli indicatori imprescindibili per stilare la classifica delle città più “smart” d’Italia.
Con l’espressione smart mobility, o mobilità intelligente, si intende un insieme di strategie, tecnologie e iniziative volte a rendere gli spostamenti più efficienti, sicuri, ecologici e integrati. Si tratta di una visione della mobilità che si fonda su alcuni pilastri chiave:
- sostenibilità: diminuzione delle emissioni di anidride carbonica e incentivo all’uso di mezzi con ridotto impatto ecologico;
- efficienza: miglioramento della gestione dei tempi e dei tragitti di spostamento attraverso tecnologie intelligenti;
- integrazione: collegamento e coordinamento tra varie modalità di trasporto, sia pubbliche che private;
- accessibilità: soluzioni progettate per essere fruibili da tutti, incluse le persone appartenenti a categorie più fragili.

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Rimborso se usi la bici: il progetto della provincia di Savona
Un esempio concreto di smart mobility arriva dalla Liguria e in particolare dalla provincia di Savona, che ha lanciato un’iniziativa interessante: riconoscere un rimborso in denaro a chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro o a scuola.
Il progetto, denominato “Distretto Smart Comunità Savonesi: A scuola in bici / Al lavoro in bici”, è promosso dalla provincia di Savona e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’obiettivo è quello di premiare chi sceglie mezzi sostenibili, alternativi quindi a quelli privati a combustione, ma si punta anche a raccogliere dati per migliorare la mobilità locale, con un occhio sempre più attento all’ambiente.
L’iniziativa di Savona è partita lo scorso 3 febbraio e dopo 5 mesi di sperimentazione, in cui il focus è stato sul calcolo della CO₂ risparmiata grazie agli spostamenti in bicicletta, dall’1 luglio è entrata nel vivo la seconda fase di incentivazione che durerà fino al 31 dicembre 2025.
I numeri della fase sperimentale del progetto
Prima di vedere come funziona il progetto, diamo uno sguardo ai numeri registrati durante la fase sperimentale conclusasi a fine giugno. Nell’arco di cinque mesi, sono stati risparmiati più di 2.290 kg di CO₂, quasi 100 utenti hanno pedalato per più di 16.000 km, con oltre 3.000 tragitti tracciati tramite l’app Wecity, tra casa, scuola e lavoro.
A scuola in bici: l’iniziativa per gli studenti
Il progetto si articola in due filoni principali: “A scuola in bici”, pensato per gli studenti, e “Al lavoro in bici,” dedicato ai lavoratori. In entrambi i casi, la partecipazione all’iniziativa è aperta a quanti sono domiciliati o studiano o lavorano nei seguenti comuni della provincia di Savona:
- Albissola Marina
- Albisola Superiore
- Bergeggi
- Celle Ligure
- Quiliano
- Savona
- Vado Ligure
Gli studenti dai 16 anni in su possono prendere parte al progetto, previa iscrizione tramite l’app Wecity da scaricare sul proprio smartphone. Al momento l’iniziativa è ancora in fase preliminare per gli studenti e si attende quindi l’attivazione dell’incentivo economico.
Saranno validi i km fatti in bicicletta, muscolare o a pedalata assistita nel proprio percorso casa-scuola. Partendo dalla scuola o università di appartenenza, saranno create delle squadre, alle quali ognuno parteciperà con il suo contributo di riduzione di CO₂. Le prime 5 squadre classificate saranno premiate al termine dell’iniziativa e i premi, legati alla mobilità sostenibile, come ad esempio rastrelliere per le bici, saranno erogati agli istituti/università di appartenenza.

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Al lavoro in bici: l’incentivo per i lavoratori
Anche nel caso dei lavoratori si formano delle squadre, a partire dall’azienda di appartenenza, e tramite l’app si potranno tenere sotto controllo i progressi compiuti, con il risultato complessivo dato dal contributo dei singoli in termini di riduzione di anidride carbonica.
Gli spostamenti validi sono tutti quelli effettuati in bicicletta, anche a pedalata assistita nel tragitto casa-lavoro e per ogni km percorso sarà riconosciuto un incentivo pari a 0,2 euro, con un tetto massimo di 25 euro al mese per ciascun partecipante, fino a esaurimento dei fondi ministeriali disponibili.
A scuola e al lavoro in bici: come partecipare al progetto
È molto semplice partecipare al progetto, a patto di rispettare due requisiti chiave; disporre di un dispositivo mobile con sistema operativo Android o iOS e un gps funzionante e scaricare e installare l’app “Wecity”. Fatto ciò, bisognerà creare un profilo utente e inserire il codice DCS25SCHOOL per gli studenti o DCS25WORK per i lavoratori.
Prima di iniziare a pedalare verso la scuola o il lavoro si dovrà attivare l’app, premendo START, per poi disattivarla premendo STOP all’arrivo, ricordando che la durata complessiva del singolo spostamento verso la meta non dovrà essere superiore a 4 ore.
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