Il mercato immobiliare italiano delle nuove costruzioni sta vivendo un’evoluzione profonda. L’acquisto della casa non è più considerato solo un rifugio sicuro per il capitale – eredità culturale degli anni ’70 – ma una scelta strategica per migliorare la qualità della vita. Secondo il New Build Survey 2025 di Savills Italy, l’attenzione dei compratori si sposta sempre più verso soluzioni abitative che integrano comfort, connessioni e comunità: non solo metri quadri, ma un vero ecosistema abitativo.
Sostenibilità, efficienza energetica e spazi verdi non sono più optional di pregio, bensì requisiti fondamentali. I nuovi acquirenti cercano contesti residenziali che offrano servizi integrati – dalle aree fitness alla concierge – e che sappiano trasformare l’abitare in un’esperienza quotidiana completa.
Riccardo Leonelli, Head of New Development di Savills per l’Italia, dichiara: “Il mercato delle nuove costruzioni sta attraversando un periodo di criticità ed è chiamato ad affrontare questioni spinose come l’aumento dei costi di costruzione e l’evoluzione delle normative, ciò nonostante resta molto forte la domanda di migliorare la propria qualità dell’abitare.
In questa direzione le esigenze degli acquirenti si stanno modificando e non guardano più solo a fattori come l’efficienza energetica, la sostenibilità e la presenza di amenities, ma sono sempre più orientate verso la ricerca di servizi alla persona, lifestyle e complessi residenziali in grado di rappresentare un senso di community”.
Il profilo dell’acquirente tipo
Il sondaggio, condotto su 200 potenziali compratori nella primavera 2025, fotografa una domanda variegata: oltre la metà degli intervistati ha tra i 36 e i 65 anni, il 68% ha un’occupazione stabile e il 63% dispone di un budget fino a 450mila euro.
Le motivazioni principali che spingono verso il nuovo sono chiare:
- Credenziali green (25%)
- Qualità costruttiva e dotazioni (23%)
- Evitare ristrutturazioni (21%)
Generazioni e priorità: quattro fasi della vita, quattro strategie
Tra le tipologie di acquisto sono state individuate quattro stratgie che variano con l’età dei potenziali acquirenti:
- Under 35 – La prima casa come trampolino
L’80% è al primo acquisto e il 67% desidera un appartamento con spazi esterni. Sostenibilità e tecnologia sono irrinunciabili, così come servizi condominiali e collegamenti di trasporto. Il principale ostacolo è il divario percepito tra prezzo e qualità (64%). - 36-45 anni – La famiglia che cresce
Il 63% punta ad aumentare la metratura. Anche qui outdoor e servizi sono fondamentali, ma emerge la disponibilità a sacrificare spazio pur di mantenere standard tecnologici e green elevati. Le incertezze economiche (38%) pesano quasi quanto la questione prezzo-qualità (46%). - 46-64 anni – Tra upgrade e downsizing
Divisi tra chi cerca più spazio (36%) e chi punta a ridurlo (35%), prediligono appartamenti con terrazzi o attici e sono disposti a spostarsi in zone meno centrali purché ben servite. La sicurezza è un driver forte, con 24/7 surveillance tra le amenity più richieste. - Over 65 – Comfort e prossimità
Il 43% vuole ridurre la metratura, ma senza rinunciare a outdoor e parcheggio privato. La vicinanza a figli e nipoti è un fattore decisivo, insieme a tecnologie per il benessere domestico. La puntualità nella consegna diventa una preoccupazione importante (38%).
Le dotazioni che fanno la differenza
Indipendentemente dall’età, il parcheggio privato è un “non negoziabile”. Seguono esigenze diverse: i giovani preferiscono concierge e sicurezza h24; la fascia 36-45 aggiunge le colonnine di ricarica per auto elettriche; i 46-65 apprezzano la piscina; gli over 65 richiedono parcheggi per ospiti. Interessante notare che spazi coworking e sale business restano in fondo alle priorità, segno che il concetto di smart working non si traduce necessariamente in spazi comuni dedicati.
Mercato in transizione
Il messaggio per sviluppatori e investitori è chiaro: vincerà chi saprà proporre progetti residenziali che uniscano valore ambientale, servizi di qualità, connessione sociale e infrastrutture efficienti. Il futuro del nuovo residenziale italiano passa da qui – più che da un codice postale.
Elena Zanlorenzi, Head of Research di Savills per l’Italia, dichiara: “Nella nostra indagine emergono profili di buyer sempre più consapevoli: la casa non è più solo un luogo fisico, ma un ecosistema abitativo che incarna uno stile di vita fatto di comfort, benessere e connessione. Il campione comprende acquirenti diversi per età, professione e disponibilità economica, che acquistano per motivi differenti: dalla prima casa alla seconda residenza, fino all’investimento a lungo termine.
Comune a tutti è l’attenzione a sostenibilità, qualità costruttiva e contesto. Le amenities sono oggi ciò che trasforma un’abitazione in una vera scelta di vita, dalla sicurezza ai servizi smart, dagli spazi verdi al benessere.”
La nuova domanda abitativa sembra spostare il baricentro dal mero concetto di “location” a quello di “livability”: ciò che conta è cosa permette di fare e di vivere la casa, più che il suo indirizzo. L’urbanità resta un richiamo forte per i più giovani, mentre mare, montagna e campagna conquistano le generazioni più mature.
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