Il codice tributo 4033 si usa per versare la prima rata dell’acconto Irpef mediante il modello F24. La sequenza numerica è di estrema importanza per i contribuenti che devono effettuare il versamento anticipato dell’imposta sui redditi per l’anno fiscale in corso.
Per esempio, se nel 2024 il contribuente persona fisica ha versato 1.000 euro di tasse relative all’anno di imposta 2023, l’acconto Irpef per l’anno di imposta 2024 è ugualmente pari a 1.000 euro. Il Fisco, infatti, stima che per l’anno corrente si dovrebbero realizzare ricavi e compensi almeno pari a quelli dell’anno precedente. Ecco, dunque, che cos’è il codice tributo 4033 e quando usarlo.
Cosa significa il codice tributo 4033?
I contribuenti persone fisiche sono chiamati annualmente a versare la prima e seconda rata dell’Irpef su una presunzione di ricavi per l’anno di imposta pari ai compensi realizzati nell’anno precedente. Di norma, il versamento della prima rata avviene entro la fine del mese di giugno, presentando il modello F24 compilato nelle sezioni relative all’acconto.
Per questo adempimento diventa essenziale immettere nel campo corretto del modello F24 la sequenza numerica “4033″ quale codice tributo da utilizzare quando si paga l’acconto Irpef. Ai fini del calcolo di quanto dovuto, la prima rata corrisponde al 40% dell’acconto totale.

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A cosa corrisponde il codice tributo 4034
Il restante 60% si dovrà versare entro il 30 novembre successivo, utilizzando il codice tributo 4034. È importante sottolineare che le due rate sono da calcolarsi nel caso in cui l’acconto totale sia superiore alla soglia di 257,52 euro. Se non si supera questo limite, il contribuente può effettuare il pagamento in un’unica soluzione entro il 30 novembre utilizzando il codice 4034 nel modello F24.
Nel caso in cui il contribuente utilizzi in maniera sbagliata il codice tributo 4033 scambiandolo con il 4034, o viceversa, il versamento dell’imposta potrebbe essere registrato erroneamente e creare problemi sulla dichiarazione dei redditi con conseguente applicazione di sanzioni.
Come compilare il modello F24 con il codice tributo 4033
Nel momento in cui deve pagare l’Irpef, al contribuente si richiede la corretta compilazione del modello F24 al fine di calcolare l’importo da versare come prima e seconda rata. A tal proposito, è importante fare attenzione ai vari campi del modello stesso, considerando che:
- la sezione “Erario” è quella da utilizzare per il pagamento di imposte dirette, Iva, ritenute alla fonte e altri tributi e interessi;
- occorre inserire 4033 in corrispondenza del campo “Codice tributo” per indicare che si sta pagando la prima rata;
- nel campo “Rateazione/regione/Prov./Mese rif.” bisogna indicare una sequenza di quattro cifre numeriche delle quali le prime due si riferiscono al numero della rata da versare e le seconde due al numero di rate totali per il quale è frazionato l’intero debito fiscale. Per esempio, il codice “0106” indica che si sta pagando la prima di sei rate;
- lo spazio “Anno di riferimento” indica l’anno di imposta per il quale si sta effettuando il pagamento. Per esempio, l’anno 2025;
- il campo “Importi a debito versati” indica proprio l’importo dell’acconto Irpef da versare;
- il campo “Importi a credito compensati” deve essere compilato solo se sono presenti dei crediti da portare in compensazione;
- i campi “Totale A” (con il complessivo degli importi a debito), “Totale B” (con il complessivo degli importi a credito) e “Saldo (A – B)” sono compilati in automatico dal sistema sia che si utilizzi l’F24 della propria Home Banking che il modello online dell’Agenzia delle Entrate;
- Il saldo è preceduto dal segno “+/-“, con indicazione del meno se il Totale A è minore del Totale B. Viceversa, il saldo è preceduto dal segno “+”;
- non occorre compilare i campi del codice ufficio e del codice atto.
Un esempio di utilizzo del codice tributo 4033
Un esempio pratico può essere d’aiuto per capire quando vanno versate la prima e la seconda rata compilando il modello F24, all’interno del quale è necessario inserire:
-
il codice tributo 4033 anche per la rateazione dell’importo dovuto;
-
il codice della seconda rata di novembre 4034.
Nel caso in cui il contribuente debba versare un acconto Irpef di 2.000 euro per l’anno fiscale 2025 – superiore, quindi, alla soglia di 257,52 euro – l’importo deve essere suddiviso nelle seguenti due rate:
- la prima rata (o acconto) di 800 euro, pari al 40% del totale di 2.000 euro, da pagare entro il 30 giugno 2025;
- la seconda rata di 1.200 euro, pari al 60% del totale di 2.000 euro, da pagare entro il 30 novembre 2025.
Che codice tributo è il 4033 e qual è scadenza da rispettare
Nel compilare il modello F24, specifici campi possono variare a seconda della rata da pagare e della relativa scadenza da rispettare per il pagamento. Pertanto, riprendendo l’esempio precedente, nella sezione “Erario” si richiama l’attenzione, in particolare:
- al codice tributo “4033” dell’ente per il pagamento dell’acconto in scadenza alla fine di giugno o 4034 per la 2ª rata da pagare entro il 30 novembre;
- alla Rateazione/regione/prov./mese rif: (O102), ovvero alla prima di due rate totali;
- all’Anno di riferimento: il 2025;
- agli Importi a debito versati: 800 euro.
Codice tributo 4033 pagato dopo la scadenza: cosa fare?
Nel caso in cui il contribuente non paghi l’importo dovuto entro la scadenza, si può regolarizzare la propria posizione debitoria mediante l’istituto del ravvedimento operoso. La procedura permette, quindi, di sanare il ritardato versamento, calcolando e pagando anche gli interessi legali e la sanzione ridotta.
Anche per il ritardo occorre, quindi, utilizzare il modello F24. Nel dettaglio, nella sezione delle imposte dirette deve essere inserito il codice tributo 4033 anche per il ravvedimento, mentre i codici 8901 e 1989 si riferiscono, rispettivamente, alla sanzione ridotta e agli interessi dovuti.
Dopo aver calcolato l’importo dovuto e averlo inserito nell’F24, occorre procedere con il versamento mediante l’Home banking oppure il portale dell’Agenzia delle Entrate.
Come calcolare gli interessi e le sanzioni
Interessi e sanzioni per ritardi nel versamento del codice tributo 4033 hanno aliquote e procedure di calcolo già stabiliti. Infatti, gli interessi si calcolano nel 2025 al tasso legale del 2% annuo, a seconda del periodo di mancato pagamento.
Per quanto concerne, invece, le sanzioni sul ritardato versamento del codice tributo 4033, è necessario considerare che la misura si determina in base al numero di giorni di ritardo. Nel dettaglio:
- fino a 14 giorni, la sanzione è dello 0,08% per ciascun giorno di ritardo;
- da 15 a 30 giorni di ritardo, la sanzione è dell’1,25% sull’importo dovuto;
- da 31 a 90 giorni, la sanzione è pari all’1,38% sull’importo dovuto;
- da 90 giorni a un anno, la sanzione è del 3,12% sull’importo dovuto;
- oltre un anno si paga una sanzione del 3,57%.
Un esempio di calcolo del ravvedimento operoso
Un esempio può essere di aiuto per calcolare quanto bisogna pagare di interessi e sanzioni, oltre all’importo da versare come acconto. Nel caso in cui un contribuente debba pagare un importo di 2.000 euro e il ritardo è di 20 giorni, gli interessi dovranno essere calcolati mediante la formula 2.000 X (0,02 X 30/365) = 3,28 euro.
La sanzione, invece, si calcola considerando il tasso dell’1,25% di 2.000 euro, pari a 25 euro. Sommando interessi e sanzioni (3,28 + 25,00 euro), l’importo da pagare in più rispetto al dovuto è di 28,28 euro, oltre ai 2.000 euro.

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