La legge di Bilancio 2025 ha prorogato e rafforzato il c.d. “Bonus Maroni”, l’incentivo per restare al lavoro riservato a chi maturi i requisiti per la pensione anticipata. L’istituto, divenuto nel 2025 più conveniente, pone di fronte a una scelta i dipendenti pubblici e privati in possesso dell’età e dei contributi per la quota 103 o per la pensione anticipata ordinaria della legge Fornero. 

Chi si trovi in questa situazione, infatti, può rinunciare all’accredito dei contributi a proprio carico, ottenendo un importo pari alla quota contributiva (di circa il 9-10%) direttamente in busta paga. La somma aggiuntiva, esentasse da quest’anno, rappresenta il bonus Maroni 2025

Bonus Maroni 2025, come funziona

Per il terzo anno consecutivo, i lavoratori dipendenti possono contare su un incentivo in caso di rinuncia ad andare in pensione anticipata fin da subito pur avendone maturato il diritto. La misura si ispira alla riforma del sistema pensionistico attuata nel 2004 dall’allora ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Roberto Maroni

Infatti, l’articolo 1, della legge 243/2004 prevedeva un incentivo economico ai lavoratori che avessero scelto di rimanere in servizio dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipataLa permanenza a lavoro comportava, come avviene per l’incentivo odierno, il mancato incremento del montante contributivo e, pertanto, un taglio – seppure non elevato e solo per i contributi a carico del lavoratore – del futuro assegno di pensione. 

Anche per effetto della minore età richiesta per andare in pensione 20 anni fa, alla prima versione dell’incentivo aderirono circa 53.000 lavoratori. 

Soldi in più in busta paga

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A chi spetta il bonus Maroni 2025? 

Dopo il successo dei primi anni Duemila e a distanza di tempo, la misura è stata ripresa e riproposta dalla legge di Bilancio 2023, per poi essere ulteriormente prorogata e migliorata. Tanto è vero che, la Manovra 2025, allarga la platea dei lavoratori che possono presentare richiesta del bonus Maroni. 

Infatti, ai dipendenti che maturino i requisiti per la quota 103, indicata dall’Inps come “pensione anticipata flessibile”, la nuova legge di Bilancio ha aggiunto i lavoratori prossimi alla pensione anticipata contributiva. 

Le due categorie di lavoratori dipendenti hanno l’opportunità di rinviare l’uscita dal lavoro e di fruire dell’incentivo in busta paga sui contributi previdenziali, purché la maturazione dei requisiti avvenga nell’arco temporale che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. 

Quali vantaggi dal bonus Maroni 2025

Chi decide di sfruttare questa opzione rimandando la pensione, ha diritto a vedersi accreditata nella busta paga la contribuzione IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a proprio carico, pari al 9,19% delle retribuzione per i lavoratori del settore privato e all’8,85% per quelli pubblici. Utilizzare il bonus Maroni consente, quindi, di incrementare la retribuzione mensile. 

Tuttavia, i reali vantaggi devono essere confrontati con la riduzione della futura pensione, calcolata su un montante contributivo nel frattempo decurtato dalle somme già godute in busta paga. 

In più, la legge di Bilancio 2025 ha previsto che, a differenza di quanto avveniva nel 2023 e 2024, i contributi accreditati in busta paga potessero essere esenti ai fini dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Al vantaggio economico in busta paga si aggiunge, pertanto, anche quello fiscale della detassazione dell’accredito dei contributi. 

Bonus Maroni 2025, quali sono i requisiti

Per la domanda del bonus Maroni 2025, è utile rifarsi a quanto prevede la circolare Inps n. 799 del 3 marzo 2025. Nel documento si chiarisce che il possesso dei requisiti per la pensione anticipata flessibile e per la pensione anticipata dei soli contributi rappresenti il canale imprescindibile per richiedere l’incentivo in busta paga. Per la quota 103 l’Inps richiede il raggiungimento dell’età anagrafica di 62 anni unitamente a 41 anni di contributi versati.

Tra le novità della legge di Bilancio 2025 rientra l’allargamento dei potenziali fruitori dell’incentivo anche a coloro che maturino i requisiti della pensione anticipata ordinaria. Questa formula di uscita prevede il pensionamento, prescindendo dall’età anagrafica, al raggiungimento di:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. 

Come richiedere il Bonus Maroni 2025

L’Inps fornisce tutte le informazioni su chi possa ritardare la pensione scegliendo il bonus Maroni 2025. Nel dettaglio, il primo passaggio da fare è quello di controllare se si ha diritto all’incentivo per continuare a lavorare. La verifica è possibile sul portale dell’Inps, previo accesso con le proprie credenziali: 

  • SPID;
  • Carta di Identità Elettronica (CIE);
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • Identificazione Elettronica Europea (eIDAS). 

Dopo aver effettuato l’autenticazione ai servizi telematici dell’Inps, occorre seguire alcuni passaggi, utili peraltro a tutti gli utenti interessati alle informazioni sulla propria pensione futura. In particolare, per verificare di possedere i requisiti per il bonus Maroni 2025, occorre: 

  • accedere alla sezione “Pensione e Previdenza”;
  • selezionare “Domanda di Pensione”;
  • scorrere nella sezione “Aree tematiche”;
  • cliccare su “Domanda Pensione, Ricostruzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”;
  • entrare nell’area tematica “Certificati” e selezionare “Verifica del requisito per l’accesso all’incentivo al posticipo del pensionamento”. 

Bonus Maroni 2025, come richiederlo online

Dopo aver verificato di possedere i requisiti utili per la pensione anticipata flessibile od ordinaria (di soli contributi), l’invio della domanda del bonus Maroni per l’anno 2025 può essere effettuato utilizzando i servizi telematici del portale Inps

La procedura prevede di ripetere il percorso già fatto per la verifica dei requisiti di pensionamento e di selezionare il tasto di richiesta dell’incentivo in busta paga. 

L’Inps ricorda, inoltre, che è possibile utilizzare altre due modalità alternative di verifica dei requisiti e di domanda del bonus Maroni, ovvero: 

  • i servizi telematici degli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;
  • il Contact Center Multicanale da contattare al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). 

Bonus Maroni 2025, quali novità per i dipendenti pubblici

Alcune novità riguardano l’applicazione delle regole per il pensionamento anticipato flessibile od ordinario dei dipendenti del pubblico impiego e la possibilità di fruire del bonus Maroni nel 2025. Per questi lavoratori, l’Inps ricorda che sono cambiati i limiti ordinamentali

Infatti, dal 2025 i lavoratori pubblici che abbiano maturato i requisiti per la pensione anticipata a prescindere dall’età (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini più tre mesi di finestra mobile; 41 anni e 10 mesi per le donne più tre mesi di finestra mobile), potranno rimanere a lavoro fino all’età di 67 anni. 

Il nuovo limite aumenta dai 65 anni stabiliti in precedenza, incidendo direttamente sulla possibilità di fruire per più anni del bonus Maroni. In virtù di questo cambiamento, le amministrazioni non possono risolvere il rapporto di lavoro prima dell’età di 67 anni, utile per il pensionamento di vecchiaia. 

Inoltre, a fini pensionistici, nella circolare n. 78 del 3 luglio 2024 l’Inps aveva chiarito che:

le quote di pensione liquidate con il sistema retributivo e riferite ad anzianità pari o superiori a 15 anni al 31 dicembre 1995 per gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI), alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari e ai coadiutori (CPUG) sono calcolate con le aliquote di rendimento riviste dalla legge di Bilancio 2024”. 

Quando richiedere il bonus Maroni 2025

La domanda per fruire del bonus Maroni da presentare entro il 31 dicembre 2025 segue le stesse regole temporali della richiesta di pensionamento con quota 103 o con la pensione anticipata ordinaria. Pertanto, gli interessati all’incentivo per rimandare la pensione devono tener conto delle finestre mobili già stabilite per chi eserciti il diritto di andare in pensione. Per la pensione anticipata flessibile, tali finestre prevedono un rinvio del pensionamento effettivo rispetto al momento di maturazione dei requisiti pari a: 

  • 7 mesi per i dipendenti del settore private;
  • 9 mesi per i dipendenti del pubblico impiego. 

La pensione anticipata di soli contributi prevede, invece, un periodo di finestra mobile di tre mesi

Per effetto di questi periodi temporali, sia l’effettivo pensionamento con quota 103 che la domanda del bonus Maroni, non potranno avere effetto prima di agosto 2025, prima data utile per i dipendenti del settore privato. 

L’esempio pratico di un dipendente che abbia maturato i requisiti il 1° gennaio 2025 porta a concludere che la decorrenza della pensione anticipata flessibile (e del bonus Maroni) avverrà: 

  • il 1° agosto 2025 per i lavoratori del settore privato;
  • il 1° ottobre 2025 per i lavoratori del pubblico impiego;
  • il 1° aprile 2025 per i dipendenti pubblici e privati che maturino i requisiti della pensione anticipata ordinaria della legge Fornero

Bonus Maroni 2025, come richiederlo se si lavora a scuola

Una differente decorrenza del bonus Maroni per il 2025 si applica al personale scuola, in particolare ai docenti. Si ricorda, a tal proposito, che la domanda di pensionamento andava presentata entro il 28 febbraio 2025. 

I docenti in regola con i requisiti del pensionamento anticipato, potranno chiedere il bonus Maroni con decorrenza dell’incentivo dal 1° settembre 2025, prima e unica data utile nella scuola per la pensione. 

Quando cessa il bonus Maroni 2025

I fruitori dell’incentivo per rimanere in servizio riceveranno i relativi contributi in busta paga fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, fissati all’età di 67 anni e a una contribuzione di almeno 20 anni. In ogni caso, il bonus Maroni cessa al raggiungimento di una pensione diretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità. 

I lavoratori che raggiungano i requisiti di pensionamento della quota 103 o della pensione anticipata ordinaria hanno l’opportunità di esercitare la scelta del bonus Maroni una sola volta. L’opzione ha effetto nei riguardi di tutti i rapporti di lavoro, anche susseguenti al lavoro svolto al momento della domanda. Infine, il bonus Maroni è revocabile. 

Sessantenni a lavoro

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Quanto conviene il bonus Maroni 2025

Nel 2025, come già avvenuto nei due precedenti anni, i lavoratori in possesso dei requisiti di pensionamento anticipato si trovano davanti al bivio se uscire immediatamente dal lavoro oppure rimandare la pensione sfruttando l’incentivo economico in busta paga. La scelta può dipendere da vari fattori, tra i quali: 

  • il reddito annuale;
  • l’età del richiedente;
  • particolari necessità di andare in pensione o stimoli a rimanere in servizio. 

In tutti i casi, alla fine dello scorso anno l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha presentato una simulazione che tiene conto soprattutto dei requisiti anagrafici della misura. Ovvero delle età nelle quali si ha la possibilità di maturare sia il diritto ad andare in pensione che quello di continuare a lavorare beneficiando dell’incentivo. 

Se la maturazione avviene alla prima età utile presa in esame dall’UPB per il pensionamento (quella dei 62 anni), il vantaggio dell’incentivo è massimo; diversamente, più l’età si avvicina a quella del pensionamento di vecchiaia (67 anni) e minori sono i vantaggi economici dell’incentivo. 

Esempio pratico sul bonus Maroni 2025

La simulazione considera un reddito da lavoro di 40.000 euro e una crescita dello stesso alla percentuale dell’1,5% annuo. Il rendimento (o rivallutazione) del sistema contributivo è fissato, invece, all’1%. Si assume che l’aliquota contributiva riguardi un lavoratore dipendente del settore privato (9,19%) e che l’Irpef sia del 35%. 

Inoltre, come evidenziato dalla tabella sottostante, si considera il minor peso delle imposte, dato dal fatto che la nuova legge di Bilancio prevede la detassazione, ai fini Irpef, dell’incentivo in busta paga. 

Tabella del bonus Maroni 2025

Come si legge in tabella, a queste condizioni un lavoratore di 62 anni vedrebbe salire la busta paga annualmente di circa 6.900 euro, considerando il guadagno netto dato dalla sottrazione del maggior reddito nel corso della vita lavorativa e dal minor valore della futura pensione per la riduzione dei versamenti contributivi. 

Il vantaggio, tuttavia, si contrae progressivamente, fino ad avere un guadagno netto di appena 1.445 euro per chi faccia uso del bonus Maroni 2025 per un solo anno, ovvero all’età di 66 anni. 

STIMA DI ALCUNI EFFETTI FINANZIARI DELL’INCENTIVO A PROLUNGARE LA VITA LAVORATIVA (Ufficio Parlamentare di Bilancio)
Età adesione all’incentivo Reddito da lavoro Contributi in busta paga Somma scontata del maggior reddito nella vita (A) di cui minori imposte Somma scontata delle minori penisoni in vita (B) Guadagno netto (C=A-B)
62 40.000 3.676 18.563 6.629 -11.687 6.876
63 40.600 3.731 15.036 5.342 -9.466 5.570
64 41.209 3.787 11.418 4.036 -7.188 4.229
65 41.827 3.844 7.707 2.711 -4.852 2.855
66 42.455 3.902 3.902 1.366 -2.456 1.445

 

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