Molte tradizioni, con il passare del tempo, finiscono spesso dimenticate, soprattutto in ambito gastronomico. In alcuni casi, però, rinasce l’interesse intorno a un prodotto tipico, che ritorna ad avere popolarità. È il caso del Galucio di Chieri, un dolce tipico del comune nel torinese, ritornato in produzione grazie a un’associazione locale.
La storia del Galucio di Chieri
Il Galucio di Chieri non è altro che una pagnottella dolce che, durante il Novecento rappresentava la merenda per eccellenza per i più piccoli. Come molti prodotti della tradizione, anche il Galucio era una ricetta pensata per eliminare gli sprechi. Si utilizzava, infatti, l’impasto di pane in eccesso, il quale veniva insaporito con burro e zucchero prima di essere cotto (in forno a legna prima e in forno elettrico poi).
Interessante, però, anche la scelta del gallo come forma tipica. Quest’animale, com’è noto, è associato al giorno che sorge e, metaforicamente, al superamento della notte e delle tenebre. Questa è la ragione per cui il galletto è sempre stato visto come un simbolo di buonaugurio. Inoltre, c’è da ricordare che il gallo è stato il simbolo di alcune famiglie nobiliari della Chieri medievale.

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La ricetta originale del dolce locale
Anche se ogni pasticceria ha le sue dosi e i suoi procedimenti, fare il Galucio è in realtà molto semplice. Serve, infatti, farina, zucchero (massimo il 15% del peso della farina) e burro (il 20% del peso della farina). Bisogna aggiungere acqua quanto basta, miele, lievito madre o lievito di birra, sale quanto basta, vanillina o bacche di vaniglia. La superfice, invece, andrà ricoperta semplicemente con zucchero o, per decorazione, anche qualche pezzettino di ciliegia candita.
Il recupero delle tradizioni e del Galucio
Il Galucio era quindi popolarissimo fino agli Anni Settanta in città, per poi cadere nel dimenticatoio durante il decennio successivo. L’Associazione di volontariato culturale Carreum Potentia ODV recentemente si è occupata di fare ricerche storiche in merito e di ravvivare questa peculiare usanza dolciaria che, seppur con forme diverse, era comune a molte zone del Piemonte. Per questo, ad oggi, il Galucio è ritornato disponibile in numerosi bar, panifici e pasticcerie della città e dei centri limitrofi.

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Qual è il dolce tipico di Chieri?
Oltre al Galucio, il comune del torinese offre diversi dolci tipici, ben conosciuti anche a livello regionale. In particolare, potrai trovare:
- Focaccia di Chieri: il dolce più noto in assoluto, viene fatto con farina, latte, burro, zucchero e uova. Può essere accompagnata anche da vini locali.
- I baci di Chieri: si tratta di bocconcini di cioccolato ripieni di crema.
- Gli umbertini: amaretti morbidi con spiccate note di fiori d’arancio. Prendono il loro nome dal Principe Umberto.
- I brut e bun: a base di nocciole, sono ottimi da mangiare nonostante l’aspetto, come ricorda il loro stesso nome.
Vivere a Chieri
Chieri è quindi una città che sa fondere tradizione e modernità, offrendo un ambiente ricco di storia e cultura. Situata a pochi chilometri da Torino, ospita un centro storico ben conservato ma anche servizi e attività per tutte le età. Le scuole, le strutture sportive e i centri culturali sono facilmente accessibili, rendendo la città un luogo ideale per famiglie e giovani professionisti.
La vicinanza a Torino è un plus da considerare: si potrà essere a Porta Susa in meno di 30 minuti di treno. Scopri con idealista quali sono le migliori zone dove vivere a Chieri e cerca gli ultimi annunci per case in vendita o in affitto:

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