Catania è una città ricca di storia e cultura che merita sicuramente di essere visitata. Tra le cose da vedere ci sono bellissimi monumenti come la Cattedrale di Sant’Agata, il Teatro Romano o il Castello Ursino, ma la città etnea ha anche altre sorprese da riservare. Sono molte le curiosità su Catania che vale la pena scoprire: ecco a cosa dovresti fare caso durante la tua prossima visita.
‘U Liotru: il simbolo di Catania
‘U Liotru, è il simbolo per eccellenza della città. Questa statua, situata al centro di Piazza del Duomo, rappresenta un elefante di pietra lavica sormontato da un obelisco egizio. Ma qual è la storia dietro questa scultura?
La leggenda narra che il nome ‘U Liotru derivi da Eliodoro, un nobile catanese dotato di poteri soprannaturali. Il mago scolpì la scultura dell’elefante, per vendicarsi della mancata elezione a vescovo. Una volta esorcizzato da San Leone II, il vescovo portò la scultura fuori le mura della città, diventando però un simbolo importante per i catanesi.

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Le quattro leggende di Piazza Università
Piazza Università, situata nel cuore di Catania, è un luogo intriso di storia e mistero. In particolare, suscitano curiosità i quattro candelabri di bronzo, realizzati nel 1957, che raccontano delle storie molto singolari.
- La prima leggenda è quella di Gammazita, una giovane donna catanese che preferì gettarsi in un pozzo piuttosto che cedere alle avance di un soldato francese.
- La seconda statua rappresenta il Paladino Uzeta, un eroe leggendario che difese Catania dagli invasori, i giganti Ursini, sotto il dominio di Federico II.
- Un’altra leggenda è quella di Colapesce, un giovane pescatore dotato di straordinarie abilità subacquee. Secondo la tradizione, Colapesce sacrificò la sua vita per sostenere una delle colonne su cui poggia la Sicilia, salvando così l’isola da un’immane catastrofe.
- Infine, la leggenda di Fratelli Pii racconta di due fratelli che salvarono i genitori durante un’eruzione vulcanica e, per questo, vennero miracolosamente graziati.

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La leggenda di Via Crociferi e del cavallo senza testa
Via Crociferi è una delle strade più affascinanti di Catania, ma qui è ambientata anche una storia molto interessante. Essendo, in passato, strada dedicata a loschi affari, si sparse la leggenda di un fantasma che infestasse la via di notte, per tenere lontani i curiosi. Un giovane particolarmente intrepido sfidò la sorte e morì per autosuggestione, essendo convinto di essere stato preso dal cavallo senza testa.
Oggi Via Crociferi è una delle strade più belle e frequentate della città, trovandosi in pieno centro, nonché tra le zone più interessanti per cercare case in vendita o in affitto a Catania.

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Le curiosità sul Castello Ursino
Il Castello Ursino è tra le cose da vedere a Catania e rappresenta un perfetto esempio di architettura medievale siciliana. Costruito nel XIII secolo per volere di Federico II di Svevia, il castello ha svolto un ruolo cruciale nella difesa della città grazie alla sua posizione strategica.
In passato ospitò anche un carcere e, dopo la sua dismissione, iniziarono a circolare leggende macabre su porte che sbattevano, luci che si accendevano, lamenti e rumori di passi. Molti, quindi, decisero di collegare i fenomeni paranormali ai morti tra le mura del carcere.

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La leggenda del Fiume Amenano
Non tutti sanno che il fiume Amenano era la principale fonte di approvvigionamento idrico per l’intera città di Catania. Iniziava il suo percorso dal viale Mario Rapisardi, attraversava piazza Santa Maria di Gesù, e proseguiva verso ovest passando per il monastero dei Benedettini lungo via Botte dell’Acqua.
Attualmente sotterraneo, il fiume Amenano si ramificava in tre direzioni: un ramo raggiungeva la pescheria e villa Pacini, un altro il teatro romano e piazza Duomo, mentre il terzo si dirigeva verso le terme achilliane per terminare al porto. L’eruzione del 1669 lo seppellì, trasformandolo in un corso d’acqua nascosto e silenzioso sotto la città.
Il lago che non esiste più
Parlando di corsi d’acqua, fino a quattro secoli fa Catania aveva un grandissimo lago, tanto da essere usato in passato anche per le regate navali. Tuttavia, nel 1669 una delle eruzioni più devastanti del vulcano coprì il lago con un’immensa colata lavica, causando la sua definitiva scomparsa.
Questo evento non solo trasformò radicalmente il paesaggio urbano, ma segnò anche un punto di svolta nella storia della città, che dovette adattarsi alle nuove condizioni geografiche. Oggi rimane solo il nome di una strada, che collega Via Plebiscito a Piazza S.M di Gesù.
La Pietra del Malconsiglio
La Pietra del Malconsiglio è un antico capitello del XVI secolo, che ha giocato un ruolo significativo durante una delle numerose rivolte popolari nate per opporsi alla tirannia dei potenti. Tra il 1516 e il 1517, Catania fu teatro di una sollevazione popolare che coinvolse tutta l’isola. Il malcontento era indirizzato contro il viceré spagnolo Ugo Moncada, che si riuniva di notte con i suoi fedeli in Piazza dei Triscini (oggi conosciuta come Santa Nicolella), intorno a un vecchio marmo abbandonato lì.
Questo masso non portò fortuna ai sostenitori di Moncada; alcuni persero la vita durante la sommossa, mentre altri furono impiccati nel luogo oggi chiamato Piazza Cavour, il 10 marzo 1517. A causa della sua pessima fama, il capitello venne soprannominato “Pietra del Malconsiglio” e restò per anni in Piazza Manganelli. In seguito, la pietra fu trasferita ai Quattro Canti, nel cortile di Palazzo Carcaci.

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