Alla vigilia del Salone del Mobile di Milano, si impone una riflessione sul settore dell’arredamento italiano, comparto strategico e solido che si trova alle prese con sfide complesse legate al commercio internazionale, alla politica monetaria e alla domanda interna. La capacità di adattamento mostrata finora sarà cruciale anche nei prossimi mesi, alla luce, tra l’altro, della necessità di affrontare il clima generato dai dazi Usa. Il focus dedicato dell’Osservatorio Imprese di CRIF.
Il comparto del mobile italiano, un business resiliente
Secondo lo studio, il comparto ha mostrato nel biennio 2023-2024 una buona capacità di resilienza, pur in presenza di un calo del fatturato pari a circa il 3% nel 2023 rispetto all’anno precedente e di uno scenario internazionale caratterizzato da forti incertezze economiche e geopolitiche.
“La tenuta del settore è evidente sia sul piano economico-finanziario che sul fronte della rischiosità. Tuttavia, il contesto globale e, in particolare, le scelte dell’amministrazione statunitense sui dazi rappresentano una variabile critica per il futuro”, sottolinea Luca D’Amico, CEO di CRIF Ratings. Il riferimento è al rischio che nuovi dazi USA sui prodotti importati possano influenzare negativamente un comparto fortemente votato all’export, con gli Stati Uniti tra i principali mercati di sbocco.
Occhi puntati sull’evoluzione globale
Nel 2024, il tasso di default delle Società di Capitali del settore del Mobile si è attestato al 2,32% a giugno, contro una media nazionale del 2,46%. A dicembre, il comparto risulta ancora in linea con il rischio medio nazionale, con un rapporto di circa 0,9 a 1. Tuttavia, le tensioni internazionali e la contrazione della domanda interna continuano a rappresentare fattori di pressione, con impatti variabili sui diversi mercati di destinazione dell’export italiano.
In parallelo, anche le dinamiche del credito riflettono una fase di cautela. Gli importi erogati alle imprese del comparto sono calati del 3% nel 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnalando una risposta del sistema finanziario alla contrazione della domanda e al ridimensionamento del ciclo positivo innescato da precedenti misure incentivanti.
Bilanci solidi nonostante il rallentamento
L’analisi dei bilanci 2023 delle Società di Capitali del comparto mostra una leva finanziaria inferiore alla media nazionale (2,7x vs 3x), indice di una buona gestione dell’indebitamento. Sul fronte della liquidità e della copertura degli interessi, il settore evidenzia performance leggermente inferiori alla mediana italiana, con un indice di liquidità al 120% (contro il 130% nazionale) e una copertura degli interessi pari a 9x (vs 12x), valori comunque accettabili e coerenti con un profilo di rischio stabile.
Dove si trovano le imprese del mobile in Italia
Il settore italiano del Mobile è composto da circa 20.000 imprese, di cui il 40% sono Società di Capitali, il 22% Società di Persone e il 38% Ditte individuali. La distribuzione geografica premia il Nord Italia, dove si concentra il 57% delle aziende, con Lombardia (21%) e Veneto (16%) in prima linea.
Analizzando le sole Società di Capitali con bilancio 2023 depositato, emerge una significativa presenza di realtà con fatturato inferiore ai 2 milioni di euro, pari al 70% del totale, sebbene con una minore incidenza rispetto alla media nazionale (85%). Interessante notare come le imprese del Mobile abbiano una presenza doppia rispetto alla media nazionale nelle fasce di fatturato superiori, segno di una maggiore strutturazione e propensione alla crescita dimensionale.
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