Creare un ambiente open space è una scelta sempre più diffusa nelle abitazioni moderne. Demolire il muro tra cucina e sala, infatti, non solo aumenta la luminosità e la spaziosità dell’ambiente, ma può anche migliorare la funzionalità della casa, oltre a conferire un aspetto particolarmente attuale a tutto l’insieme. Nonostante questo, però, prima di procedere è essenziale conoscere gli aspetti tecnici, burocratici e i costi dell’intervento. Ecco, dunque, tutto quello che c’è da sapere su cosa fare per abbattere il muro tra cucina e sala.
È possibile abbattere un muro interno in casa?
Non è raro che, ad un certo punto della propria vita si decida di cambiare l’assetto di una casa con degli interventi per aumentarne il valore o per migliorarne le funzionalità. Una evenienza che, nella maggior parte dei casi, interessa il soggiorno e la cucina, facilmente assimilabili. Questa scelta, volta a dare più respiro agli ambienti e ad aumentare le loro proporzioni, però, richiede di andare ad aprire la parete tra cucina e il soggiorno o la sala. Una possibilità fattibile, purché si rispettino delle regole di sicurezza fondamentali per la stabilità della casa stessa.
La possibilità di abbattere un muro interno, dunque, dipende da diversi fattori. Il più importante riguarda proprio la sua tipologia, oltre alla struttura dell’edificio. In sostanza, non ci si deve trovare di fronte ad un muro portante. In questo caso l’intervento è generalmente semplice e non richiede particolari accorgimenti strutturali.
In caso contrario, invece, è necessario un approfondito studio tecnico per valutare l’impatto dell’abbattimento sulla stabilità dell’edificio e, se necessario, adottare soluzioni alternative come l’installazione di travi di rinforzo.

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Come si riconosce un muro portante da un tramezzo?
Quando si affronta il cambiamento strutturale all’interno di un appartamento od una casa è d’obbligo affidarsi ad una impresa edile professionale, Questo, infatti, dovrebbe mettere al riparo da alcuni errori importanti come l’abbattimento di un muro portante senza nessun tipo di valutazione o accorgimento. Quali caratteristiche, però, rendono questo tipo di struttura facilmente riconoscibile? Ecco alcuni criteri essenziali:
- Spessore della parete: i muri portanti hanno generalmente uno spessore superiore ai 20 cm, mentre i tramezzi sono più sottili (8-15 cm).
- Materiale di costruzione: i muri portanti sono realizzati con mattoni pieni o cemento armato, mentre i tramezzi possono essere in laterizio forato o cartongesso.
- Posizione nella struttura: i muri portanti si trovano solitamente lungo il perimetro dell’edificio o in punti strategici per la stabilità.
- Esame della planimetria: verificare la piantina catastale può confermare la funzione strutturale del muro.
In caso di abbattimento di un muro portante, comunque, è necessaria la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), accompagnata da una relazione tecnica firmata da un professionista abilitato.
Quali permessi servono per buttare giù un muro?
Abbattere un muro interno non portante è, senza alcun dubbio, una questione meno complessa. Trattandosi di un semplice tramezzo, ossia di una struttura volta esclusivamente a suddividere gli ambienti, non richiede particolari accortezze come la richiesta di un permesso edilizio. Nonostante questo, trattandosi di un intervento di manutenzione straordinaria, è d’obbligo seguire alcune fasi come la presentazione di una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) presso il comune di residenza.
Questa deve essere stilata da un geometra, un architetto o un ingegnere che ha il compito di verificare alcuni aspetti come, ad esempio, il rispetto dei requisiti igienico-sanitari prescritti dal Regolamento Edilizio Comunale o eventuali problemi negli ambienti adiacenti. Una volta presentata la CILA, i lavori possono iniziare subito.
Obblighi dopo l’abbattimento del muro tra sala e cucina
Una volta completata la demolizione del muro tra cucina e sala, anche se si tratta di un abbattimento parziale del muro, è fondamentale aggiornare la documentazione catastale e adeguare gli impianti, se necessario. I lavori, infatti, hanno variato la suddivisione dei vani e, quindi cambiato anche il valore catastale dell’immobile.
Oltre a questo, poi, terminata la ristrutturazione è necessario presentare al Comune la Comunicazione di fine lavori e la Certificazione del collaudo finale. All’Agenzia del Territorio, invece, spetta la richiesta di variazione catastale con la relativa planimetria, richiedendo anche il certificato di agibilità entro 15 giorni dalla comunicazione di fine lavori.

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Obbligo della nuova piantina al catasto se si modificano gli spazi
Se l’intervento comporta la modifica della disposizione degli spazi, trasformando la cucina in un open space con soggiorno (quindi se si crea un soggiorno con angolo cottura ad esempio), è obbligatorio aggiornare la planimetria catastale. Questa rielaborazione deve essere effettuata da un tecnico abilitato e presentato all’Agenzia delle Entrate per mantenere la conformità urbanistica e fiscale dell’immobile.
La piantina da sottoporre al Catasto, nello specifico, ha lo scopo e l’obbligo di andare oltre la semplice rappresentazione grafica della nuova configurazione. Piuttosto deve essere definita come un documento accurato e dettagliato, evidenziando con precisione ogni singola modifica apportata, tra cui anche i nuovi spazi aperti. Questo, in particolare, serve per evitare futuri intoppi burocratici e assicurare che ogni aspetto delle modifiche apportate sia correttamente documentato.
Quanto costa abbattere una parete interna tra sala e cucina?
Modificare la struttura interna di un immobile, anche nel caso in cui si va ad abbattere il muro tra cucina e sala in modo fai da te, comporta delle spese variabili a seconda della presenza o meno di diversi fattori. I più frequenti sono:
- Tipologia di muro: demolire un muro non portante costa meno rispetto a un muro portante, che potrebbe richiedere rinforzi strutturali.
- Dimensioni della parete: maggiore è la superficie da abbattere, maggiore sarà il costo.
- Eventuale abbattimento parziale del muro: se si desidera mantenere una parte della parete per motivi estetici o funzionali, i costi possono aumentare.
- Adeguamento impianti: spostare prese elettriche, tubature o scarichi comporta costi aggiuntivi.
- Spese burocratiche: la presentazione delle pratiche edilizie e catastali può incidere sul budget complessivo.
In media, dunque, il costo per demolire un muro tra cucina e sala oscilla tra i 500 e i 3.000 euro per una media di 30/40 euro a metro quadro circa, a seconda della complessità dell’intervento e della necessità di lavori aggiuntivi.
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